Industria 4.0 feat COVID-19, un effetto boomerang che riporta l’uomo al centro delle aziende.

L’industria 4.0 scaturisce dalla quarta rivoluzione industriale, cioè quella fase di sviluppo dei processi che porterà alla produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa.

Abbiamo tanto parlato di industria 4.0, di digitalizzazione, di interconnessione, di utilizzo dei “Big Data”, del passaggio dalla digitalizzazione al reale, che proprio “Industria 4.0” ha fatto si che la componente maggiore per le aziende di successo diventasse “l’amore, il rapporto umano”, ossia l’uomo torna ad essere al centro dell’azienda e l’azienda tornare ad una dimensione umana, già, perché nel momento in cui arriviamo al massimo della globalizzazione, della tecnologia, l’uomo e le relazioni umane, l’equilibrio tra questo e l’universo torna ad avere il valore massimo, riscoprendo l’importanza di quanto filosofi come Aristotele o ancor di più Epicuro asserivano ed insegnavano circa 2.500 anni fa. Ma quali trascorsi ci sono stati e sono stati necessari affinché questo sia accaduto? Anche se a dir del vero, questa trasformazione è ancora in procinto di realizzarsi, poiché la “Dimensione Umana”, non è ancora la finalità aziendale, lo scopo ultimo di troppe aziende cieche alla vera rivoluzione industriale.

L’evoluzione del lavoro o industriale che dir si voglia, è passata attraverso 3 fasi, prima di arrivare a quella attuale in cui l’uomo, i rapporti umani, “L’amore”, sta tornando al centro della vita aziendale come fulcro essenziale della vita dell’azienda stessa.

Per meglio capire quanto successo negli anni, dobbiamo prendere in esame il terzo elemento del libro la Teoria del successo di Simone Lisi: “il riscontro”, o come si usava  e si usa dire nelle aziende, “l’incentivo” e la sua evoluzione nella storia industriale mondiale.

Nella prima fase o industria 1.0, esisteva la sola “One Best Way”, che nel dialetto italico diventa “il Bastone”. La fase in cui tutte o almeno più del 90% delle aziende erano “Padronali”, in cui i lavoratori non avevano diritti, e l’incentivo o riscontro era dato da un mancato licenziamento, insomma quell’era in cui il padrone comandava ed il solo fine dei lavoratori, era il non dover udire mai parole come: “Tu non lavori come dico io? Ed io ti licenzio!” .

La seconda fase, conseguenza della nascita di federazioni di lavoratori, di lotte proletarie, di cortei in piazza, di scioperi, di statuti e leggi a favore dei lavoratori, togliendo il bastone dalle mani del datore di lavoro, aveva introdotto il concetto di premio o riscontro attivo, ossia della “Carota”, della “meritocrazia”, dell’incentivo economico; in pratica: “Tu lavori, se lavori bene, io ti premio, ti pago di più”, ma come era evidente, già prima dell’inizio di questa fase, agli occhi dei più attenti, non è possibile premiare il personale all’infinito, non è possibile per le aziende elargire denaro, sempre in maniera maggiore, ai dipendenti; non è economicamente possibile.

Questa impossibilità ha dato il via alla terza fase, quella del riscontro inteso però come “Potere” ed ostentazione dello stesso, poiché, come Simone Lisi, docente di psicologia della comunicazione, nonché parte integrante del nostro team, i cui articoli vengono pubblicati sui maggiori magazine Italiani, ha scritto nel suo libro: “La Teoria del successo”, questo, il successo, passa attraverso tre fasi: “in Autonomia faccio cose in cui dimostro Competenza, porto a termine positivamente i miei progetti ed a questo punto vado a cercarmi il Riscontro di chi deputo competente, vado quindi a creare in me il mio successo”, ma la trilogia sarebbe incompleta, non alimenterebbe il mio “Super IO, il mio Ego”, se non potessi, anche una sola volta, ostentare ad altri questo mio successo.

Avendo capito gli industriali, gli imprenditori, “I padroni” di questa terza fase, quanto l’ostentazione del potere simbolico fosse importante, soprattutto per noi italiani, lo hanno creato dal nulla, con tutti i suoi simboli, le sue sigle, le sue medaglie, tutti i suoi nomi altisonanti: “super Capo reparto, iper capo ufficio, ultra funzionario, vice direttore mega galattico, ecc…”.

In questa fase siamo stati così bravi a sfruttare la sete di “successo”, di “potere simbolico” degli individui che, semplicemente elargendo pezzettini di questo, abbiamo convinto i lavoratori a sobbarcarsi di nuove mansioni, nuovi incarichi, senza chiedere a tutti gli effetti un minimo aumento del potere economico. Purtroppo o per fortuna anche il potere simbolico era limitato, esattamente come il premio economico, tanto che abbiamo dovuto spezzettarlo, crearne e distribuirne di falso al fine di accontentare tutti, questo ha fatto si che non esercitasse più il suo fascino, perdesse di valore, sancendo la fine della terza fase.

Ecco quindi la quarta fase, “industria 4.0”, la fase “dell’amore”, quella in cui i rapporti tra le persone, l’empatia, la gestione del team, una leadership che sappia valorizzare i fattori umani, è la base delle aziende di successo. Il premio, il riscontro, diventa automaticamente il piacere Epicureo: “io lavorerò bene, metterò in pratica le prime due fasi del successo, per arrivare al riscontro umano, empatico, che potrò avere dal leader e lui farà altrettanto con me”.

È bastato un virus influenzale di cui abbiamo perso il controllo, per farci capire quanto il forte rapporto tra dipendenti e titolari, in quelle aziende in cui l’uomo è stato rimesso o era già al centro della vita aziendale, dove l’elemento fondamentale è il rapporto tra le persone, l’empatia, sia alla base di aziende di successo.

Questo però non vuole mettere in discussione l’importanza degli incentivi o premi economici, anzi  ne rafforza il vero valore, ridisegnandoli come parte integrante della vita lavorativa di una persona e non come fine ultimo. soprattutto in un momento come questo in cui eventi catastrofici e le successive politiche, giuste o sbagliate che siano, hanno distrutto il potere di acquisto di milioni di famiglie italiane.

Tante aziende, anche se costrette a chiusura forzata da protocolli ristrettivi, sono state pronte ad aiutare i propri dipendenti lasciati a casa, magari con spese sociali o buoni acquisti, aziende nelle quali il rapporto tra titolari e dipendenti era esattamente come lo abbiamo descritto sopra, aziende nelle quali si è pensato soprattutto alla “Dignità” delle persone, che questo maledetto virus si è preso, forse, più delle vite stesse.

La Tutor Consulting, società non solo leader del settore Sicurezza sul lavoro, haccp  e formazione, ma anche società di consuleza a 360°, insieme ad un suo partner ha pensato a come creare la possibilità per le aziende di dare incentivi, anche come aiuti sociali, ai propri dipendenti, attraverso buoni acquisto. Bene, abbiamo individuato la soluzione attraverso l’erogazione di un servizio, il cui costo, rispetto al valore dei buoni ricevuti è di 1 a 3, cioè si ricevono 3€ di buoni acquisti per ogni Euro speso. Se calcolate poi che essendo un servizio, le aziende lo possono imputare al 100% nelle passività di bilancio, si capisce come il costo vero sia ancora più basso. So esattamente come un servizio come questo, possa sembrare una chimera, ma vi garantisco che non è così, anzi vi dirò di più, pensate che è rivolto anche ai privati. Se la cosa vi sembra impossibile, ma comunque volete avere maggiori informazioni, non esitate a contattarci, siamo a vostra disposizione per meglio spiegarvi il  tutto, gratuitamente.

Tornando alla “performance” di Industria 4.0 feat COVID-19, per quanto la quarta rivoluzione industriale, voglia affossarci ancora di più, voglia compassarci ancora di più, voglia renderci succubi della tecnologia, voglia renderci sempre più incapaci di pensare, di ragionare, per quanto vogliano appiattire i nostri cervelli, soffocare i nostri istinti, voglia toglierci la nostra dignità, c’è un sempre crescente movimento umanistico che sta lentamente riportando il rapporto uomo-universo, al centro dell’evoluzione.

L’uomo, il rapporto tra questo ed i suoi simili e tra questo e l’universo, l’importanza dell’empatia, delle emozioni che trasmettiamo e recepiamo, l’importanza di rapporti umani diretti, semplici e sinceri, le capacità comunicative, la valorizzazione dei talenti, tornare alla virtù nel fare, al provare piacere nello far parte della squadra, questa è la vera rivoluzione industriale, ma tutto questo è possibile solo nell’ambito di una dimensione umana dell’azienda.

Noi di Tutor Consulting, nel nostro essere consulenti a 360°, sempre pronti ad offrire il miglior customer care, sempre attenti alle difficolta delle PMI Italiane, nel nostro animo rivoluzionario e con il nostro fare da uomini delle barricate di questa rivoluzione umanistica, questa filosofia, questo modus operandi, questi insegnamenti, li esponiamo e divulghiamo nei nostri corsi, workshop, consulenze, e vi garantiamo che non ci stancheremo mai di promulgare e trasmettere.

“S’onori il bello e la virtù
ed ogni altra cosa simile,
se recano piacere,
se no, salutatemeli tanto.”
Epicuro, Athen. XII

Simone Lisi

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